Io confesso…

Con un registratore nascosto ci siamo confessati come gay nel tentativo di capire come i sacerdoti fanno i conti con una dottrina sempre più surreale e fuorin dal mondo.

Confessionale da Wikicommons

Con un registratore nascosto abbiamo raccolto la voce del clero alle prese con un penitente omosessuale. Raccontando la mia storia di omosessuale in coppia mi sono guadagnati un’assoluzione piena, un’assoluzione quindicinale, un’assoluzione mediata e l’invito a tornare un’altra volta.
Ma è dio che, esattamente di fronte allo stesso peccatore, ha un metro differente di giudizio o i suoi intermediari sono, tra una condanna e l’altra della gerarchia, un poco confusi?.

L’intransigente – Ego te non absolvo

Il sacerdote è straniero, ha un forte accento americano, ma confessa anche in italiano. Attendo almeno quindici minuti prima di comunicarmi perché c’è una lunga coda.

E’ da tanto tempo che non mi confesso. Saranno almeno otto anni. Non mi confesso perché sono gay e credevo che non ci si potesse confessare da questo peccato. Però sono passato da *** e ho visitato molte chiese e ho deciso di comunicarmi con Dio.
Mmm. [Mugugni e un lungo silenzio]
Non so se in realtà sono pentito perché a casa ho un fidanzato che amo e quindi è difficile, per me, dire“quando torno a casa non lo faccio più”. Credo che per la Chiesa gli atti omosessuali siano vietati e quindi non so se mi può assolvere o non assolvere.Ho fatto anche altri peccati ma di quelli che fanno tutti. Però è questo il peso più gravoso che sento sull’anima.
[Sospira e fa una pausa di silenzio] è vero che la chiesa non accetta l’attività omosessuale, ma non dice che la situazione di essere una persona omosessuale, questa è una inversione sessuale, non è un peccato volontario. Essere omosessuale non è peccato ma la vita omosessuale è un peccato secondo la Chiesa. Sarebbe bene vivere ed avere amicizie sì ma non l’attività omosessuale. In America c’era una volta una conferenza di uno psicologo americano (si tratta di Joseph Nicolosi, ndr.) specializzato in queste cose che ha assistito trecento omosessuali che hanno lasciato l’omosessualità e hanno scoperto che non stavano bene e non erano felici di quella situazione. Lui li aiutava a recuperare in un certo modo e tornare alla vita religiosa in un pieno contatto con Dio attraverso i sacramenti. Alcuni potevano anche sposarsi dopo la terapia ma non tutti: metà e metà.
Ma diventavano eterosessuali?
Hanno scoperto che hanno almeno due possibilità dell’orientazione (!). Certi casi non sono chiari.

Ho capito.
Certi omosessuali non potevano sforzarsi per scoprire altre forme possibili. E [i novelli eterosessuali] generalmente dicevano anche che funzionavano meglio dopo anni e anni di tentativi in tutte le forme possibili. Dico questo perché credo che sarebbe meglio anche per te di avere la Pace. Ma tu stai con un altro e adesso non so. Tu torni a casa e sarete ancora insieme no?

Sì.
Allora probabilmente adesso non so se è reale oppure non è reale per voi di vivere nella purezza anche se insieme.

Ci penserò perché sento il sesso come qualcosa di naturale… e poi l’attrazione per le donne non c’è proprio. Per niente?

Per niente. Per cui insomma diventerebbe un po’ difficile però se lei mi dice che in America è possibile cambiare eventualmente ci posso pensare.
Sì Sì Sì. Sì ci sono varie possibilità e sì. Ma non so la situazione qui a *** e se ci sono centri specializzati buoni che danno certa assistenza. Ma molto dipende dalla decisione [del soggetto]. E’ possibile. E’ possibile. Penso che certe amicizie siano necessarie come per tutti, ma non necessari sono i rapporti sessuali.
Ho capito.
Anche se tentazione c’è sempre ma possiamo vivere senza e avere vere e reali relazioni con gli altri questo sì.

Ho capito…
…allora sarebbe per te un programma scegliere la vita così e dopo tornare pienamente nella vita della Chiesa.

Quindi per intanto non mi può assolvere? Adesso no ma pensa su questo.

Va bene ci penserò. Grazie Padre.
Dio ti benedica.

Grazie Padre.

L’ambiguo – Ego te absolvo ma castità assoluta
La Chiesa barocca è vuota mi confessa immediatamente un sacerdote sulla cinquantina.

Nel nome del padre…
…Amen.

Dio sia lodato.
Sempre sia lodato.
E’ da molto tempo che non mi confesso perché ho commesso un grave peccato, anche reiterato. Sono gay. Tempo fa ho provato a confessarmi a *** però non mi è stata concessa l’assoluzione. Un sacerdote americano mi ha detto torna, ma cerca di curarti. Mi sono informato e so che le cure non funzionano. Dall’altra parte ho letto Bibbia e Omosessualità della Caludiana che dice che non esiste nessuna condanna dell’omosessualità ma che ci sono errori di traduzione nella bibbia e che se di condanna si tratta è per lo sfruttamento della prostituzione maschile e altro. Improvvisamente ho sentito il bisogno di confessarmi e sono entrato in Chiesa.
Bene. Non ti mando via di sicuro. Mi concedi di allargare il discorso?
Sì, padre.
La Claudiana è una casa Editrice Protestante. Propone tesi, anche di tedeschi, di alto livello dottrinale che non sono gli ultimi arrivati per quanto riguarda l’interpretazione dei testi biblici. Non sono così sicuro che [nella Bibbia ci] siano errori di traduzione oppure no. La Genesi dice che Dio crea l’uomo e la donna perché si unissero fra loro. Questa primordiale distinzione e cesura dei due sessi è chiarissima. La Legge Naturale vuole che le cose andassero così. Ora c’è un problema non so se genetico, ereditario, culturale e sia curabile. Ci sono forme di omosessualità temporanea curabili indubbiamente in altri casi si è così perché si è così. Tu come la gestisci?
Io sono in coppia, ho un fidanzato, come una coppia eterosessuale con lo stesso stile di vita e gli stessi bisogni sessuali. Sono convinto che anche l’omosessuale abbia dell’amore da dare e anche se non va nel senso stabilito dalla legge naturale in questa coppia mi sento completo. Non sono promiscuo, molti omosessuali lo sono.
Il pensiero di una assoluta astinenza non ti ha mai sfiorato? Cioè la possibilità, la capacità di viverla come una cosa buona. Insomma ognuno ha la sua croce io mi prendo questa. So che è difficile sentirselo dire e sembra anche ingiusto però non c’è mai stato questo tipo di pensiero?
E’ un consiglio quello che si legge. Gli atti omosessuali sono sbagliati per cui scegli una vita di castità. Ci sono pulsioni che non riesco a reprimere. Forse per questo a *** non mi hanno dato l’assoluzione.
Forse per il fatto che avresti continuato a vivere con questa persona. La sua reazione non è sbagliata anche se ti ha fatto molto male sentirtelo dire perché chiunque si sente figlio di Dio.
Sono stato allontanato dalla possibilità di ricevere la Comunione, la Grazia…
Perché sei venuto realmente?
Sento un pungolo, in passato ho fatto il chierichetto avverto la volontà di tornare a quel periodo. Voglio sentirmi pulito.
Questa è una bellissima intenzione da parte tua. Ma se pensi che vivi insieme ad una persona, di certo non vivrete come fratelli ed ogni volta che l’atto si ripeterà ti sentirai la volontà di volerti confessare. Come cociglieresti le due cose?
Sarebbero inconciliabili l’unica strada, in effetti, sarebbe la castità però devo rendere conto ad una persona che amo e parlagliene. Vivere come fratelli è possibile?
Io mi prendo la responsabilità, visto che hai questi desiderio profondo, di darti l’assoluzione però pensa a quello che abbiamo detto e fatti un esame di coscienza. Quello che vuoi non deve essere soltanto la nostalgia del passato ma il Signore ti deve aver messo nel cuore un desiderio di ritorno. In futuro ti chiederà delle rinunce ma se il tuo pentimento è reale e vero non saranno gravose. Non sarà difficile. Che il Signore ti accompagni perché ne hai bisogno anche tu come tutti noi.
Grazie Padre.
Passa poi nella basilica e dì una preghiera come gesto di conversione nei confronti di Dio. Mio Dio mi pento e…

…con tutto il cuore per i miei peccati…
Dio abbia misericordia di te, cancelli i tuoi peccati…nel nome del Padre del figlio…Sia lodato Gesù Cristo.

Sempre sia lodato. Grazie Padre.
Auguri.

Il realista – Ego te absolvo per 15 giorni

La Chiesa è fastosa ma il confessionale, dove sono trattenuto per almeno venti minuti in ginocchio, è scomodissimo. Il Sacerdote è molto anziano.

Buonasera. Nel nome del padre…

Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.

Sempre sia lodato. Ho deciso di confessarmi. Da otto anni non lo faccio e non vado nemmeno a messa perché credo di non poter essere assolto.
Lo credi?
Sì perché commetto atti impuri. Mi sono informato e sull’omosessualità la Chiesa è chiara. Sono gay e a *** un sacerdote non mi ha assolto. Ho sentito però la volontà di comunicarmi con Dio.
Quanti anni ha?

24.
Studia?

Sì.
Spero che sia studente studioso. Fa l’università?

Sì.
Mi auguro che sia studente studioso.

Sì, sono studente studioso.
[Pausa] lei mi dice che è otto anni che non si confessa e non va a messa…

Non vado a messa.

Lei è credente?
Sono rimasto credente ma c’è stato un punto di rottura…
Rottura. Lei mi sembra, guardi, verrebbe un pochino lunga non posso usare tempi lunghi diciamo che capitano altri a confessarsi eccetera. Lei prima della rottura praticava, era credente?
Sì ho fatto perfino il chierichetto.
Conosco parecchie persone che si trovano nella sua condizione persone che, hai suoi tempi, ho anche sposato.

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Ho capito.
Guardi [sospira] i problemi sono molto complessi io non so di che tipo di omosessualità lei mi parli se di quella occasionale, in un certo senso ci cascano quasi tutti nella pubertà…

No no, non è occasionale.
Se invece è quella strutturale è una tendenza piuttosto profonda della persona. Se è di questo secondo tipo il problema è serio. Molto serio. Se lei ci tiene ad essere un buon cristiano… io le darei due consigli. Primo: lei resti affidato alla sua fede in Cristo Gesù massimo bene… più andrà avanti negli anni e più si accorgerà che nella vita sono molto poche le cose che contano e per un credente da senso alla vita la fede in Cristo Gesù… Oltre alla fede devi tenere salda l’ortoprassi e cioè, la fede e comportarsi in base a questa fede…

E quindi devo resistere alle tentazioni?
No è più ampio il mio discorso. Le darei due tre consigli. Primo: lei dica le preghiere al mattino e alla sera quelle che ha imparato da bambino… perché scandiscono lo scorrere del tempo nel ciclo naturale che è il giorno e dopo ci sono le stagioni… il ciclo del tempo fa parte della natura… se fa le preghiere al mattino e alla sera finisce per dare un senso a tutto quello che accade nella giornata… [prosegue almeno 3 minuti a tessere le lodi delle preghiere]. Secondo: andare alla messa la domenica che è molto importante… Terzo: si ricordi…che nella pratica…abbiamo un solo comandamento né: Amerai il Signore Dio tu con tutte te stesso amerai il prossimo tuo come te stesso in questo comandamento c’è tutta la legge profetica chiaro?… Detto questo riguardo al suo problema specifico che è molto determinante le faccio presente che tutti sono sessuati. La sessualità è coestesa all’essere umano anche per chi non la esercita. Quando ero un giovane studente, in seminario, il nostro insegnante ci diceva che il sesto comandamento, la tendenza sessuale muore un quarto d’ora dopo che siamo morti. Per dire è estesa. Secondo: non è un male è una delle energie primordiali…i due istinti sono mangiare e riprodursi è quella la struttura fondamentale della persona… e va ben gestita. La può usare anche male le sembra?
Sì, sì, sì.
… le energie sono di per se positive… ma vanno gestite bene… adesso arrivo al caso suo. Se lei ha strutturalmente questa energia, facoltà, ricchezza della sessualità, che si è, diciamo, inceppato, in maniera che non risponde al valore generale lo deve gestire per quel che è. Capito? Allora come si fa?
Con la castità.
Con la castità, però non ne faccia un problema centrale. Lei non deve consumare tutte le energie a tenere sotto controllo quello e correggere quello. Le sue energie morali di ortoprassi le deve imbrigliare sul voler bene a Dio e al prossimo. Ma il difetto dell’omosessualità come il difetto di uno che si masturba permanentemente o di uno sposato con figli che non ha il senso della famiglia è che per combattere si lasciano assorbire tutte le energie disponibili per l’ortoprassi è sbagliato. Ora spostare al primo posto quello che è il sesto comandamento fa un danno maggiore…
Si ma…
Perché uno consuma tutta la sua ortoprassi… e non è più capace di voler bene a Dio o al prossimo perché non ha più le energie… abbiamo disponibili una quantità di energie spirituali se lei le lascia assorbire tutte lì lei è finito… Io direi, essere omosessuale non è un peccato è casomai un esercizio al di fuori della funzione generale di questa facoltà è un comportamento scorretto, la facoltà generativa e unitiva con le persone deve essere in quel senso diversa. Di conseguenza non ne farei un gran dramma ne perché io in una famiglia, ho conosciuto, molto stretti, anche uno ne ho sposato e avevo uno studente di terza liceo, ha tentato un paio di volte di suicidarsi. Ma si può?

No questo mai.
No ma per farti capire come si è trovato in un vicolo cieco ma poi si è sposato e ha un figlio. Per me è gay ancora né. La gestisce. Si è dato molto al teatro, lavora…Vede che è riuscito a ristrutturare un pochino. Probabilmente perché non ha consumato tutte le sue energie nel controbattere a questa situazione. Se lei vuol veramente vivere da cristiano buono è una strada difficile. Bisogna avere il pelo sullo stomaco la capacità di non lasciarsi assorbire da questa situazione. La primissima cosa che deve fare è mantenere la legge quadro: preghiera alla mattina… Non devi farti assorbire dal problema specifico perché impostato così ne caverà il meglio della sua situazione… E’ una sfida. Io per esempio [e descrive un suo difetto fisico] immagini il ridere e il sorridere… per dire io direi lei è zoppo o con una gamba rotta non cerchi di fare il corridore cerchi di fare il pittore, lei è sordo non faccia il musicista ma il pittore, lei è cieco… cioè vivere delle proprie risorse non delle proprie minorazioni…
Non le ho dato la rispostina si o no. Le ho dato un discorso duro ma degno di una persona che sappia vivere…

Va bene Padre.
Siamo in una Chiesa dedicata alla Madonna. Per penitenza e per ringraziamento di questa sua confessione dica cinque volte l’Avemaria alla titolare della cattedrale e viva serenamente la sua situazione fuori dall’ordinario per i prossimi quindici giorni. Oh Gesù d’amore acceso…

…non ti avessi mai offeso…
Ed ora Iddio ti assolva dai tuoi peccati…nel nome del Padre del Figlio…

Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.

Sempre sia lodato. Arrivederci.
Arrivederci.

L’entusiasta – Ego te absolvo: dov’è il problema?


Entro in un confessionale ultramoderno che non ha separazione fra il penitente e l’intermediario di Dio. E’ giovane e ha un’aria gioviale. Le suo movenze sono effemminate.

Nel nome del padre…
Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.
Sempre sia lodato.
Sono otto anni che non mi confesso e oggi ho deciso di farlo. Non so bene se posso…
Come ti chiami? Quanti anni hai, cosa fai, di dove sei?

Andrea ho 24 anni faccio l’Università e abito a ***. Dicevo che da otto anni non mi confesso e non posso fare la Comunione perché commetto atti impuri. Sono stato a catechismo ma a 19 anni ho smesso di confessarmi e di andare a messa. Gli atti impuri mi impedivano di fare la Comunione.
Ma non fai la comunione da otto anni? Non capisco atti impuri?
No. In realtà Padre sono gay.
Ma ti pare che la cosa sia contraria al volere di Dio?
No ma per quanto mi hanno detto a Catechismo e quanto ho letto sulla stampa gli atti omosessuali sono contro la grazia di Dio.
Siediti sei teso. Direi che l’omosessualità non è contro la vita cristiana. Tutto quello che non è buono riceve significato nella Creazione. L’omosessualità è nata, in un certo senso, da Dio… Non c’è un giudizio contro l’omosessualità; l’orientamento sessuale non è un problema sono così che cosa posso fare? Che cosa ci resta a questo punto? Un tentativo personale di dare un significato anche all’esistenza cercando di vivere la sessualità come un bene dentro il criterio della carità che è un tentativo per tutti… lascia stare il fatto che uno possa essere gay o non gay… è necessario vivere la propria sessualità in maniera naturale. Ma chi ti ha detto certe cose.
Comunque ho peccato.
Insomma non vorrei che ti crei problemi la cosa. Insomma la cosa non ti può precludere una vita cristiana in senso pieno.
L’ho sentito come un allontanamento da Dio e un rifiuto. La Chiesa non mi accetta e chiaramente mi sono informato.
Tu non devi leggere i giornali hanno sempre una tendenza a sacrificare le cose… direi è necessario capire l’amore di Dio verso gli uomini però c’è anche una verità… San Paolo è chiarissimo…
Sugli effemminati?
E’ sempre quello che si cita.
Sì, ma anche la Genesi e le città di Sodoma e Gomorra.
Si ma questo non è una condanna nei confronti di una categoria di persone entro il piano di Dio c’è l’omosessualità… e i momenti di sbandamento e di peccato sono comuni a tutti gli uomini…
Se poi penso ad altri miei peccati cerco di seguire una legge morale […] ma sull’omosessualità c’è anche un po’ di rabbia: non è una colpa, sono così e posso cercare di astenermi fino ad un certo punto…

Hai un compagno?
Sono fidanzato da un anno.

Di dove sei?
Di ***. [ mi prende la mano e incomincia ad accarezzarmela]
Capisco che possano esistere sentimenti, passioni emozioni, ma direi che, anche umanamente, sono cose che non si reggono ho visto tante esperienze anche in confessionale. Certamente c’è un aspetto della vita, certe volte, indomabile ed è quello delle passioni. Tu la vivi con intelligenza, si capisce alcune cose non pensarle più. Hai capito?

Va bene se cadrò mi confesserò ma ci penserò bene prima.
Cerca di cogliere questa cosa interna del discorso che abbiamo fatto. Insomma pensaci personalmente e vedi quello che è importante e quello ti senti di fare. Cerca soprattutto con l’uso della preghiera e la lettura della parola di Dio di trovare le ragioni in questo senso. E non dimenticare che per ogni peccato c’è il perdono. Ti ricordi il Vangelo di domenica scorsa?

Non sono andato a Messa.
E’ peccato grave come è peccato grave non confessarsi almeno una volta all’anno e comunicarsi almeno a Pasqua sono i precetti della Santa Madre Chiesa che tendono al bene… [prosegue sul vangelo della domenica precedente] le prostitute entreranno per prime nel regno dei Cieli e te lo dice [intende il Vangelo, ndr.] perché sono la comunità del pentimento perché sanno cogliere, nella consapevolezza della propria pochezza, e la necessità della conversione. La condizione di peccatore è quella che meglio, per paradosso, ci fa riconoscere il peccato…

Ma mi può dare l’assoluzione oppure no?
[sbotta] Oh per carità perchè, perchè no?

Non so che dire la ringrazio.
[continua a stringermi la mano purtroppo in questo punto la registrazione è molto confusa] …Non è facile andare a confessarsi e dire cose così il prete deve saper accogliere…
In effetti è imbarazzante guardarci in faccia ma almeno so di parlare con una persona.
Come prete sono qui per accogliere e per mostrare l’amore di Dio se hai qualche difficoltà scegliti un confessore che ti conosce e ti segue.

Va bene.
Oh Gesù d’amore acceso…

…non ti avessi mai offeso…
Dio padre di misericordia che hai riconciliato…ti conceda mediante il ministero della Chiesa il perdono e la Pace. Nel nome del Padre…
Amen e grazie Padre.
Pubblicato originariamente in “Pride” con lo pseudonimo Andrea Gabrielli. L’articolo è stato ripreso ampiamente da Natalia Aspesi di “La Repubblica” qui.

Un gay si racconta a quattro preti, e in tre casi su quattro ottiene il perdono
Outing in confessionale “Omosessuale? Ti assolvo”
di NATALIA ASPESI (Inchiesta del mensile “Pride”. )

Il numero di dicembre di “Pride”, mensile gay italiano, pubblica un servizio sui confessionali. Un suo collaboratore, Andrea Gabrielli, armato di registratore, si è inginocchiato in quattro confessionali della stessa città, raccontando di sé la verità: giovane, ex chierichetto, legato a un altro ragazzo da amore reciproco e che, proprio perché credente, vorrebbe non sentirsi rifiutato dalla sua religione. Dice Giovanni Dell’Orto, direttore della rivista: “Non mentendo, non raccontando situazioni imbarazzanti, Andrea è stato rispettoso sia dei sacerdoti cui si è rivolto, che del sacramento della confessione. E per noi è molto interessante apprendere che al di là delle condanne teoriche della Chiesa, nella pratica i confessori sanno arrabattarsi con la realtà e fanno salti mortali per non andare contro il Magistero, tenendo però conto che i veri problemi, della gente e della Chiesa, sono ben altri”.

Si sa quanto la Chiesa si tormenti sul sesso, certe volte pare che i suoi più augusti rappresentanti non pensino ad altro. Eppure solo da poco la gerarchia ecclesiastica è stata obbligata a prendere atto, pubblicamente, dell’invadenza, tra i suoi uomini, non di un problema di sesso ma di un crimine sessuale, la pedofilia, che si era spesso preferito tenere nascosto, risolvere in silenzio, proteggendo il più possibile il prete colpevole dall’intervento della giustizia. Più discussi dal Vaticano, almeno nei documenti ed esternazioni ufficiali, oltre ad aborto, contraccezione, divorzio, anche e soprattutto l’omosessualità; quell’amarsi, o far coppia, o ottenere, alla francese, un Pacs, un patto civile di convivenza riconosciuto dalla legge, tra due uomini e anche tra due donne: che però vengono più raramente sgridate e considerate peccaminose, forse perché meno importanti, o già peccatrici in quanto donne, o perché la Chiesa è un regno maschile.

Soprattutto in Italia, molti gay sono profondamente credenti e hanno i loro gruppi ecclesiali, come “Il guado”: sino a qualche anno fa si disperavano della loro vita sprofondata nel peccato, e erano costretti a rivolgersi all’analista per capire da che parte si poteva iniziare a vivere in lunatica castità la propria diversità, o frequentavano pazzi corsi per trovare la forza di accoppiarsi con una disgraziata femmina e metter su famiglia. Sperando così, infelici per sempre, di evitare la collera di Dio. Oggi l’omosessuale credente che vuole essere tale e con la coscienza a posto, è aiutato, in amabile e non esibito approccio, dal confessore: o per lo meno da una parte dei confessori che vivendo vicino alla gente e non nelle alte sfere dei saloni vaticani, sanno la differenza tra grammatica e pratica. Tra predica e realtà. Tra gerarchie cattoliche e Dio. Tra anatema e etica.

Come racconta “Pride”, lo sa benissimo per esempio il prete molto anziano davanti a cui Andrea si inginocchia scomodamente, per venti minuti, in una chiesa fastosa. Comprensivo e forse un po’ cinico, suggerisce con poca convinzione, come rimedio ai tormenti spirituali di Andrea, la castità: “Però non ne faccia un problema centrale. Lei non deve consumare tutte le energie a tenere sotto controllo quello, a correggere questo… perché a spostare al primo posto quello che è il sesto comandamento, fa un danno maggiore…”. Resistere alle tentazioni? chiede Andrea. No, di più: dire preghiere mattina e sera, andare a messa la domenica. E soprattutto: “Si ricordi che nella pratica abbiamo un comandamento, amerai il Signore Dio tuo con tutto te stesso, il prossimo tuo come te stesso, chiaro?”. Cinque Avemarie e “viva serenamente la sua situazione fuori dall’ordinario per i prossimi quindici giorni”.

C’è una lunga coda davanti al confessionale del prete dal forte accento americano e Andrea aspetta un bel po’. “Essere omosessuale non è peccato, ma la vita omosessuale è un peccato, secondo la Chiesa… Penso che certe amicizie sono necessarie come per tutti, ma i rapporti sessuali non sono necessari…”. Il prete racconta senza entusiasmo che in America uno psicologo “ha assistito 300 omosessuali che hanno lasciato l’omosessualità e hanno scoperto che non stavano bene…alcuni potevano anche sposarsi dopo la terapia, ma non tutti: metà e metà”. Il prete benedice ma non assolve. Nella chiesa barocca, vuota, un confessore sulla cinquantina non sa se l’omosessualità sia “genetica, ereditaria culturale… ci sono forme di omosessualità temporanea curabili, indubbiamente in altri casi si è così perché si è così”. E quando si è così perché si è così? “Il pensiero di una assoluta astinenza non ti ha mai sfiorato? Cioè la capacità di viverla come una cosa buona. Insomma ognuno ha la sua croce…”. Il sacerdote assolve, “mi prendo la responsabilità, visto che hai questo desiderio profondo…”.

Nel confessionale ultramoderno, che non ha separazione tra il penitente e l’intermediario di Dio, il sacerdote è giovane, gioviale, con movenze effeminate. Assolve, “O Gesù d’amore accesso…”, dopo aver suggerito curiosamente ad Andrea che si sente rifiutato dalla Chiesa di non leggere i giornali, che hanno sempre una tendenza a sacrificare le cose… “Entro il disegno di Dio c’è l’omosessualità e i momenti di sbandamento e di peccato sono comuni a tutti gli uomini”. Prende la mano del peccatore e gliela accarezza. “C’è un aspetto della vita indomabile, ed è quello delle passioni. Tu la vivi con intelligenza…”. E poi con pratica sagacia: “Se hai qualche difficoltà scegliti un confessore che ti conosce e ti segue”. Cioè, se un credente e omosessuale desidera davvero l’assoluzione, può cercare il confessore che non la fa tanto lunga e lo accontenti.

Su quattro sacerdoti, tre hanno dato l’assoluzione ad Andrea, nessuno è stato duro con lui. Ma c’è chi disapprova questo shopping del perdono di Dio, come un personaggio importante della nostra cultura che vive fede e omosessualità con intelligenza e passione. Si confessa almeno venti volte l’anno, a caso, e ha sempre ottenuto l’assoluzione: “Confessarsi vuole dire mettersi in contatto con Dio attraverso il suo intermediario, il prete, con tutti i suoi limiti. Perciò perché devo fornirgli il mio identikit, dirgli che sono omosessuale? Dio lo sa già. Per me la confessione è un’occasione di felicità, in cui riconosco la fragilità della mia condizione, di quanto ho resistito a questa fragilità o l’ho assecondata: se sono riuscito a rispettare il mio corpo e il corpo degli altri che Dio ci ha dato, se ho vissuto un progetto d’amore e non solo di piacere genitale. Ci si confessa anche senza peccati perché il confessionale non è una pattumiera, lo si fa pure per lamentarsi della fatica di resistere a ciò che ci degrada. Ricordando che ben altri sono i peccati che degradano la religione e la società”.

5 commenti

  1. Giux

    ciao, secondo me ti sei posto nel modo sbagliato.
    Se tu vai e li dici che hai commesso un grave peccato.. quello di essere gay.. ovvio che non sei a posto con te stesso.
    Se sei a posto e non consideri peccato non hai nulla da confessare … credo o sbaglio?

  2. Stefano Bolognini

    Per la Chiesa, qualunque cosa io e te possiamo pensare, gli atti omosessuali sono disordinati e vivere l’omosessualità è un peccato.
    L’idea di usare un registratore nascosto è stata anche utile a sentire chi lavora sul campo cosa ne pensa, e i 4 pareri differenti ricevuti, sono la rappresentazione della difficoltà con cui i sacerdoti si muovono nelle briglie strette che la Chiesa impone sull’argomento.

  3. Beppe

    Ciao Stefano,
    sinceramente mi ha un po’ infastidito leggere le confessioni di un giovane omosessuale… mi ha dato fastidio perché credo nella confessione come momento intimo, momento nel quale ci si mette a nudo di fronte a Dio… Non ti sto scrivendo da cattolico integralista e fanatico, anzi… sono laureato in teologia (morale) e credimi sulla questione c’è tantissima discussione, sia dal punto di vista teologico che sociologico e sopratutto spirituale. I vari sacerdoti si sono comportati come meglio potevano: hanno cercato di comunicare l’amore di DIo per le sue creature aldilà di tutte le discussioni in merito… in fin dei conti bisogna considerare il male minore. L’esser omosessuale e non credente, esser omosessuale e odiare il Cristo e la Chiesa è cosa peggiore che esser omosessuale che ogni tanto o regolarmente fa all’amore con il proprio compagno. L’amore di Dio non ha confini, non ha colori, non ha sesso…
    Un abbraccio da finocchio cattolico.

  4. Mirco

    chi? quale parroco? quale persona è in grado di porre giudizio sull’ orientamento sessuale di un fratello? Lo afferma anche papa Francesco, non è nessuno per giudicare..la chiesa non parla chiaro in merito.. sempre così ambigua.. se la legge è una perchè esistono parroci che assolvono e parroci che non assolvono? a quale gioco giochiamo?

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