Trans, donna e gay: il telefonista erotico transgender

“Telefona ora e godi!”. Non abbiamo resistito all’invito e abbiamo scoperto chi c’è e cosa accade al di qua e al di là della cornetta di una linee erotica “birichina”.

“Ilona, Jessica o Milly e le loro amiche ti aspettano per raccontarti tutto di loro”. “Marco, Roberto, Luca e decine di ragazzi gay e bisex appassionatissimi di sesso porco sono al telefono per te”. “Il mio corpo nasconde una sorpresa… grande grande… chiamami…”.

Di linee telefoniche piccanti ce n’è davvero per tutti i gusti… ma al di là del cavo, a fare la donna, il trans e il gay, “a seconda di chi chiamava”, c’è stato C. A., un catanese trapiantato a Roma di 23 anni con vocione, accento ed un’intonazione che più “maschio” di così davvero si muore.

L’esperienza di Antonio che ha lavorato per una delle innumerevoli agenzie che offrono questi servizi, presumibilmente non è generalizzabile a tutte le hot-line, ma pare sorprendentemente significativa. Gli chiediamo di incominciare dalla “voce gay”…

È questa [è un vocione, accento e intonazione maschile, con un lieve accento siciliano].

Ma è la stessa voce di prima…

È la mia voce [sorride].

Come sei riuscito a lavorare per una hot-line?

È stato un caso. Tra le offerte di lavoro di “Porta portese” ho scovato quella di una “linea telefonica di amicizia” che offriva 20 centesimi al minuto dalla sede e 30 da casa. Fai tu il conto…

Sono 12 euro all’ora…

Mi sono precipitato immediatamente. Mi hanno fatto intendere che era una linea erotica (ma poi ho scoperto che avevano anche linee di cartomanzia, il “cartomante” parlava al telefono senza aprire nemmeno le carte) ma, mi dicevano, non pornografica e mi hanno fatto assistere ad una telefonata. Era il caso del “cliente classico”. “Ahhhh”, “sìììì”, “uuuuu”, “ancora” [geme]. L’operatrice, una donna, è andata avanti così 10 minuti… non faceva altro. Facile no?

Ok, ti sei messo a gemere pure tu?

Sì. Mi hanno dato una sorta di dialogo tipo lui-lui, lui-lei e lui-trans. Avrei dovuto fare la donna, la trans, il gay o il maschio etero (ma è raro che le donne chiamino) in una piccola stanza di fronte ad altri otto operatori gementi. La sfida è tenere il cliente il più a lungo possibile al telefono. Il segreto sta nella sicurezza e nella sfacciataggine e poi non devi avere paura a cambiare voce.

Your ads will be inserted here by

Easy AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

Ma dai, tu non sei proprio credibile con una voce da donna…

“Ciao amore mio bello sono Ilona, ho una quarta di seno e un pisello di venti centimetri” [l’inflessione è precisamente quella di un transessuale brasiliano]: come trans li catturavo subito. Anche come donna non ero male, ti chiamano e sono “infoiati”… non vanno per il sottile. È un po’ difficoltoso continuare a cambiare intonazione ad ogni chiamata. Una volta, distratto, ad un uomo che cercava un uomo ho detto “mi sto toccando il clitoride”. Ha buttato giù.

Che facevi quando chiamavano?

Si incomincia con saluto e domande tipo: “Cosa cerchi di bello?” e in base a ciò che uno risponde si capisce se uno cerca solo amicizia, se è depresso e vuole solo parlare oppure se vuole sentirti gemere. I più difficili sono quelli che chiamano e non parlano. Gli si dice: “Se desideri parlare con un amico devi dire 1” e ci si adegua di conseguenza…

Ti sei fatto un’idea di chi possa chiamare?

Gente dai 18 ai 60 anni. I giovani, pochi, sono più i depressi e confessano difetti fisici, di essere brutti o timidissimi.

Penso che la maggioranza dei clienti fossero gay. Insomma, un single che mi chiama da Pescara perché cerca un trans ed insiste per un sacco di tempo, con un’infinità di domande, sul mio pisello, è gay. Ne ricordo un altro, poverino, giovane giovane che voleva parlare, voleva aiuto e conforto, era un po’ depresso per il fisico. Ma poi c’è anche l’etero con figli che prima ti parla della famiglia poi che cerca un seno grosso e la sorpresina. E poi ci sono i depravati.

Addirittura?

Mi chiama un giovane che voleva “scoparsi” sua madre, una coppia di anziani etero, con il vivavoce e lui voleva che insultassi la moglie per eccitarsi, infine uno, faceva versi stranissimi, mi ha confessato che aveva un bottiglia… ehm. Ero sconvolto…

È possibile che fossero solo fantasie…

C’è gente pazza in giro. Se penso che le stesse persone che chiamavano le incontriamo in giro tutti i giorni e sono i “normali”…

Donna, gay o trans quale ruolo preferivi?

Il gay. È il mio ruolo. Mi ci rispecchiavo e mi chiedevano soprattutto di chiacchierare… Oddio, però fare la trans mi faceva guadagnare di più… (pubblicato in “Pride”, n.89, novembre 2006)

Commenta

  • (will not be published)