Perchè Madonna piace ai gay?

Madonna è la pop star con il più vasto seguito gay. Abbiamo cercato di capire perché.

La popstar Madonna, foto David Shankbone-Wikicommons

“Finalmente un gay pride con un concerto finale decente”, ironizza Regina Miami, vocalist del “Mama mia”, commentando il miracolo andato in scena, il 6 agosto scorso, allo stadio Olimpico di Roma che ha ospitato la tappa italiana del Confessions tour della pop star Madonna.

“Prima dell’inizio del concerto”, racconta Michele Boggia, un trentaseienne toscano “i bagni della Tribuna Tevere sembravano una Sodoma e Gomorra, mai visto un battuage così”. “Percentuale di eterosessualità 0%” , esagera un giovane all’uscita dello stadio tuttavia, tra migliaia di gay (accompagnati da rare fag hag) e lesbiche e transessuali di tutte le età, le ex-material girls, le indomite fans della prima ora della cantante, appaiono un po’ spaurite. Una ragazza eterosessuale, scovata dopo lunghe ricerche, aggiunge: “Mamma quanti gay… e che carini… secondo me erano almeno l’80% dei presenti”. Ha ragione “Il Manifesto”: all’evento era presente la “comunità gay e transgender al gran completo”.

Il miracolo è stato ampiamente annunciato, tanto che già la prevendita aveva scatenato, nella comunità gay italiana, la rincorsa delle invidie. “Madonna, ci sarò”, “Confessions tour sei mio”, capeggiava in numerosi profili di utenti gay in internet, mentre qualcuno, più mestamente confessava: “Dovrò lavorare. C…!” o, peggio, “Non trovo il biglietto”. L’argomento di discussione, per almeno due mesi, è stato uno solo: “Tu ci sarai?”.

“Non ci andrò, Madonna non sa né cantare né ballare, non mi piace”, osava un morettino che frequenta i centri sociali, nel corso dell’ennesima discussione sul presunto talento della cinquantenne. La replica all’unisono? “Impossibile”. Quella più convincente? “Nemmeno in segreto, la ascolti?”. Il giovane, vinto alla fine, confessa: “Qualche brano mi piace”.

Alcuni, in attesa dell’apertura dei cancelli, sfoggiavano un finto anticonformismo: “Sono qui solo perché ci accompagno un amico a cui piace Madonna” ma quando lei compare sull’enorme palco, vestita da cavallerizza-sadomaso, scatenano tutta la Madonna che è in loro… in uno stadio di calcio, per la prima volta, stracolmo di gay. Ma come si spiega l’amore (quasi) incondizionato dei gay per Madonna?

“Repubblica” e “Corriere” liquidano, senza ulteriori approfondimenti, l’argomento al capitolo “icone gay”. Il Gay village, una manifestazione estiva romana, in stato di allerta già una settimana prima dell’arrivo della star, va oltre: Madonna è “l’icona gay per eccellenza”. Arcigay Roma argomenta, con un comunicato dai toni da fans club, la passione per la camaleontica cantante: “Madonna non è solo una delle più famose icone gay del mondo, ma anche un personaggio complesso, che ci affascina per tante sue caratteristiche: iconoclasta, insofferente ai dogmi religiosi ma attratta dallo spirituale, gay friendly, apparentemente bisessuale, madre e scrittrice per l’infanzia, ma non sempre sposa, sicuramente donna non sottomessa agli uomini, che anzi è lei a coinvolgere nei suoi progetti personali, artistici e commerciali, scegliendo i migliori, a cominciare dai ballerini, certamente una delle donne più ricche e in un certo più potenti della storia”. Condoleezza Rice impallidisce.

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Ma basta tutto questo per rendere la cantante la più grande icona gay, come la definisce il mensile gay americano “The Adovocate”? Ci soccorre Wikipedia, l’enciclopedia pubblicata sul web, che dedica una voce al forte rapporto tra Madonna e la comunità gay.

Christopher Flynn, primo maestro di ballo di Madonna, era gay e pare che l’abbia introdotta nei locali gay. Madonna si è impegnata molto, negli anni ottanta, nella lotta all’Aids, e il suo brano “In this life”, nell’album Erotica, è dedicato a due suoi amici, l’artista Keith Haring e il fotografo Herb Ritts, deceduti a causa del virus. Sono numerose, poi, le ambigue provocazioni della cantante, tra cui il celebrato bacio lesbo a Britney Spears e Christina Aguilera, e molto altro. Nessuno di coloro che ho interpellato ai cancelli del concerto ricorda però queste note biografiche.

“Mi piace Madonna perché è Madonna”, dice uno ragazzo smilzo abbracciato a un orsetto, mentre un giovane biondo, qui con le amiche, aggiunge: “Mi piace perché sì”. “Mi piacerebbe anche se cantasse a, b, c, d”, aggiunge Michele. “La seguo dall’inizio, avevo amici che si vestivano da Madonna. E’ tutto quello che le sta intorno che la rende personaggio. Madonna è sinonimo di spettacolo”. Un suo amico accenna a Madonna come “grande progetto di marketing studiato a tavolino. Madonna è un po’ quello che i gay vogliono essere, fare e dire, e ha giocato un sacco sull’ambiguità”.

Marco, due occhi blu blu, si spinge un poco oltre: “Mi piace così… non c’è una spiegazione. Sarà genetico? E’ un po’ come mi piace la Carrà e le canzoncine baraccone, ma lei non è baraccona. Piace ai gay per emulazione, piace a tutti, e perché è un prodotto dei nostri giorni”. “E’ questione di divismo, come con la Garbo e Marylin: piacciono ai gay, Punto”, conclude un ragazzino che ai tempi di Material girl probabilmente non era ancora nato.

Anche coloro a cui non piace, e quindi non sono al concerto, hanno una personale spiegazione all’iconizzazione di Veronica Louise Ciccone: “Madonna è semplice. Tutti possono cantare e muoversi come lei, prima davanti ad uno specchio e, poi, in discoteca. Per questo è così emulata”.

Sarà… ma, mentre qualcuno giura di aver sentito al concerto la star salutare il pubblico con un “welcome gays and getlemen”, l’icona gay è inossidabile da più di vent’anni e forse ha ragione, l’iconcina nostrana Carrà: “Sono un’icona gay, ma nemmeno i gay sanno perché”. (Pubblicato originariamente in “Pride”, settembre 2006 con il titolo La Madonna è apparsa a Roma)

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