TDOR. Una commemorazione non la si nega a nessuno

Il 20 novembre si sono commemorate le vittime trans di violenza e discriminazione, con il TDOR, la giornata della memorria transgender, un’iniziativa nata sul web.

Ci sono commemorazioni “generaliste” come quella dei defunti, dei santi, dei caduti per la patria, dei militi ignoti e dei caduti del lavoro. Ci sono commemorazioni tematiche: la lotta all’omofobia il 17 maggio, l’1 dicembre per le vittime dell’aids e il TDOR appunto.

Durante l’anno si commemorano le grandi tragedie: le vittime dell’Irpinia, le vittime del cancro, quelle della strage di Piazza Loggia, quella della strage della stazione di Bologna, del disastro del Vajont o la Giornata del ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace.

Si commemorano le forze armate, le liberazioni, la breccia di Porta Pia ha ben due commemorazioni una vera, quella movimentista e una falsa, quella istituzionale. Non mi è chiaro se ci sia la giornata per le vittime della sifilide o della mosca tze tze ma qualcuno di certo le commemorerà, anche in privato.

Evidentemente si celebrano sontuose commemorazioni in tutto il Mondo. In Messico si ricordano le vittime dei narcos, in Belgio quelle della miniera di Marcinelle, le stesse che in Italia, commemoriamo l’8 agosto presso il Comune di Turrivalignani. Mentre siamo in attesa della Giornata di commemorazione di Steve Jobs martire potremmo continuare a lungo d elencare i momenti di commemorazione, ogni giorno, 365 giorni all’anno.

Il 20 novembre il TDOR, la commemorazione delle vittime trans, nello specifico condivide le lacrime con la commemorazione “Virgo Fidelis”, la Madonna patrona dell’Arma, i caduti di Culqualber e gli orfani dell’arma. Per l’imperdibile occasione di solenne suffragio la sezione di Cordenos dell’Associazione nazionale carabinieri ha organizzato una santa messa e pranzo sociale (benvenuto con Crostini al radicchio e melanzane, Ricotta agli agrumi, Bocconcini con lardo profumato – Canapè con sgombro al pepe – Prosecco – Succo d’Arancio). Benvenuti?

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Il 20 novembre, ancora, è una giornata di resistenza e lotta per gli alpini di Brescia che ricordano i trucidati piazza Rovetta. E pensare che sono nato e cresciuto in zona e mi è del tutto sfuggito.

Il 20 novembre scorso si è ricordato anche il 67° anniversario dell’eccidio di Legoreccio, avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale e qualcuno ha commemorato la rivoluzione messicana del 1910. Il 20 novembre è persino l’ingombrante Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia, sancita nientepopodimeno che dall’ONU. Qualcuno commemora solo i bambini altri, anche e doverosamente, gli adolescenti: all’Ikea i menu bambino erano comunque piacevolmente gratuiti…

Ora, fuor di polemica, e con tutto il meritato rispetto a ogni vittima commemorata o meno che sia, ho le prove che dal sovraffollamento della memoria, di serie a o b , non passa oggi l’iniziativa politica. E nemmeno capisco e condivido la volontà e l’opportunità politica di scivolare su piazze vuote. Ne possiamo prendere serenamente atto per pensare a altre iniziative politiche? Magari iniziative degne di questo nome?

Insomma, se proprio, tra i diritti degli efebi e i vagiti di rudi alpini bresciani, non possiamo fare a meno di piangere le vittime trans (un’iniziativa virtuale su cui c’è solo una pagina web) è necessario fornire all’evento almeno una timida cornice.

E’ quella che è totalmente mancata a questo TDOR, in un momento nel quale l’attenzione dell’attivismo trans sembra destarsi solo sulla grammatica italiana (uso di articoli, desinenze e asterischi*) e non si concentra sull’iniziativa politica. Eppure basterebbe poco…

Un dossier sulle vittime trans in Italia, leggerne i nomi e cognomi in pubblica piazza, e diffonderli ai media… lavorare perché Brenda, esattamente come Mattew Shepard, diventi simbolo di battaglia contro una violenza costante e quotidiana. Per il Paese Brenda è ancora “un viado” (così dicono i media) che si prostituiva a Marrazzo.

Insomma il mio vuol essere più lo sfogo di chi sui trans non ha una bussola e nemmeno chiaro, nonostante l’impegno e la vicinanza, l’universo di rivendicativo. Ho come l’impressione che a forza di mettere i puntini sulle lgbtqi ci siamo persi le “t”? Ditemi dove sbaglio.

Stefano Bolognini ⋅

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