Matrimonio gay, affetti in tribunale

L’accidentato viaggio del matrimonio gay nei tribunali italiani con “Dal cuore delle coppie al cuore del diritto” trova finalmente un narratore. Lo abbiamo intervistato.

L’accidentato viaggio del matrimonio gay nei tribunali italiani con “Dal cuore delle coppie al cuore del diritto” trova finalmente un narratore. Lo abbiamo intervistato.

Dal cuore delle coppie al cuore del diritto di Stampa Alternativa è la prima analisi approfondita sul viaggio accidentato che ha portato il matrimonio gay dagli uffici comunali di provincia fino alla Corte Costituzionale. E che, per ottenere giustizia, si affaccerà, nei prossimi mesi, alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il libro dà finalmente merito a quelle coppie di omosessuali e lesbiche italiani che, grazie all’impegno dell’Associazione radicale Certi diritti e al lavoro degli avvocati di Avvocatura per i diritti lgbt – Rete Lenford, hanno cercato di far valere i loro affetti nei tribunali.

Il testo, un lavoro approfondito e solido acquistabile on-line sul sito di Certi Diritti, è curato da Yuri Guaiana in foto), militante radicale, che oltre a raccontare la battaglia di piena parità con lo sguardo di chi lo sta vivendo in prima persona offre spunti per comprendere come e perché la gli affetti dei omosessuali e lesbiche si sono rivolti ai tribunali. E discute i (buoni) risultati ottenuti sin qui. Ne parliamo con il curatore.

Dal Cuore delle coppie al cuore del diritto racconta la battaglia per la conquista del matrimonio gay. È un viaggio accidentato, politico e insieme emotivo…
Sì, basta ripercorrere le appassionate testimonianze di due tra le coppie protagoniste di Affermazione civile, così si chiama la campagna per il matrimonio gay, per comprendere l’intima connessione tra questi due elementi. Matteo Pegoraro e Enrico Oliari raccontano i principi e i valori che li hanno spinti fuori dal loro privato, ma anche i dubbi e le paure che li hanno accompagnati in quest’esperienza, restituendoci un quadro molto umano e quindi intimamente politico.

A quali principi e valori si rifanno?
Si rifanno soprattutto ai principi di pari opportunità, di uguaglianza e di pari dignità sanciti dalla nostra Costituzione e che, per la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, devono essere rispettati e tutelati. Stefano Rodotà ama parlare di dignità umana e sociale come di quel “principio che regola i rapporti tra le persone, il nostro essere nel mondo, il modo in cui lo sguardo altrui si posa su ciascuno di noi”. Mi sembra questa la migliore risposta alla tua domanda.

Poi tracciare, brevemente, il percorso di Affermazione civile?
La campagna, lanciata nell’aprile 2008, si è sviluppata cercando su tutto il territorio italiano coppie di persone dello stesso sesso intenzionate a richiedere la pubblicazione degli atti di matrimonio negli uffici comunali. Ottenuto il prevedibile rifiuto in forma scritta, alcuni avvocati di Rete Lenford lo hanno impugnato davanti ai tribunali. Durante questa campagna, tante coppie hanno deciso di portare il loro amore e la legittima richiesta di riconoscimento nei tribunali mettendo in moto un meccanismo che dagli Uffici dello Stato Civile le ha condotte al più alto consesso giuridico italiano: la Corte Costituzionale.

In tempi rapidissimi, e il tuo testo spiega come, il matrimonio gay è così arrivato all’attenzione della Corte che ha espresso un parere “ufficiale” sul matrimonio gay. Il primo. La sentenza ha luci e ombre. Incominciamo dalle luci…
La sentenza riconosce alle coppie dello stesso sesso “il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”. Questo breve passaggio è epocale perché stabilisce che le unioni omosessuali sono riconosciute dalla Costituzione e che le coppie omosessuali sono titolari di diritti fondamentali in attesa di pieno riconoscimento. Tradotto: le unioni omosessuali devono essere riconosciuto dallo Stato italiano.

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Ora parliamo delle ombre.
Effettivamente c’è anche qualche ombra e contraddizione. In un passaggio la sentenza sostiene che la “(potenziale) finalità procreativa del matrimonio […] vale a differenziarlo dall’unione omosessuale” senza considerare che l’infertilità non impedisce alle coppie eterosessuali di contrarre matrimonio.

Come ne usciamo?
La Corte dice che è necessaria una legge di carattere generale, escludendo soluzioni come atti notarli e contratti tra persone alla DI.DO.RE che non produca discriminazioni ingiustificate tra coppie sposate e coppie omosessuali. È un passo avanti importante che indica ai politici la strada da seguire, lasciando loro la libertà di scegliere anche soluzioni diverse dall’estensione dell’istituto matrimoniale.

Intanto però i politici tacciono o, se aprono bocca, dicono, a destra, centro e sinistra che il matrimonio gay è incostituzionale…
…l’anima laica e liberale del Paese è costantemente soffocata da una classe politica clerico-fascista e catto-comunista votata alla conservazione dello status quo. È una situazione drammatica che sta portando il paese lentamente al collasso mortificando ogni spirito di libera iniziativa. Per questo l’Associazione Radicale Certi Diritti ha fatto la scelta convinta di perseguire la via giudiziaria dando così voce ai sentimenti di tante coppie e liberando energie che, attraverso il dialogo con le istituzioni, nutrono il dibattito pubblico e danno corpo alla speranza di cambiamento del mondo.

I ricorsi continuano?
Affermazione Civile è entrata nella fase 2.0 che si articolerà in più momenti. Il fronte del matrimonio si è spostato in Europa di fronte alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Sono due le coppie che hanno partecipato a questo ricorso, guidato da Marilisa D’Amico e Massimo Clara. Siamo in attesa che venga accettato per poi prepararci alle udienze. Sono in preparazione anche altri ricorsi per alcune coppie in cui uno dei partner non è cittadino europeo e hanno chiesto il ricongiungimento familiare.

Insomma la via giuridica potrebbe darci altre sorprese?
Le possibilità di nuovi ricorsi, sono potenzialmente infinite, e ovviamente dipendono dalla disponibilità delle famiglie a intraprendere una causa pilota sulle discriminazioni subite. Crediamo che, continuando sulla rivendicazione esplicita del diritto al matrimonio, siano molto importanti anche i ricorsi sugli specifici diritti, in particolare il diritto alla pensione di reversibilità.

Pensioni di reversibilità? Cercate “vedovi” e “vedove” omosessuali che si rivalgano contro lo Stato italiano?
Sì, cerchiamo qualcuno disponibile a chiedere allo Stato il diritto alla pensione di reversibilità, qualcuno che abbia avuto in una relazione di lungo termine, possibilmente di convivenza, e il cui partner sia mancato.

Ci siamo un po’ persi… avremmo dovuto parlare del tuo libro!
Ma nel libro c’è tutto questo, c’è la nostra ricerca di felicità a cui abbiamo tentato di dar voce anche con le parole del diritto. Posso aggiungere solo una cosa?

Certo!
Non si tratta solo di diritti lgbt, la richiesta di riconoscimento delle famiglie composte da genitori dello stesso sesso è anche uno strumento potente di riforma del ruolo degli uomini e delle donne nella società. (Pubblicato in “Gay.it”, 9 novembre 2011).

Stefano Bolognini ⋅

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